Accumoli oggi è una modesta cittadina, che conserva, tuttavia, nel tessuto urbano e nel patrimonio artistico e architettonico, i segni dell’antico prestigio e decoro, testimonianza del suo storico ruolo politico ed economico in zona, oltre che di una cultura sorprendentemente permeata dal gusto dei tempi.
E più ancora ne conserverebbe, e forse di maggiore antichità e fascino, se avesse usato una pietra diversa da quella del luogo. Dico della pietra serena. Ma tant’è: ognuno sceglie quel che crede e gli conviene o che it convento passa. E qui it grembo della terra e talmente pregno di questa pietra che non poteva partorire una creatura diversa da se. Sarebbe stato un fatto contro natura. Onnipresente, umanizzata e quasi sacra, la pietra serena si e fatta stalla, tugurio, casa, palazzo, chiesa, strada, recinto. E’ di famiglia qui.
La abiti se sei tra quattro mura, la calpesti se varchi una soglia, la tocchi se cerchi un appoggio. Fino a qualche tempo fa dominava al punto che nel cuore medievale dell’abitato solo gli alberi e i semoventi erano di natura diversa. Non si può sapere che cosa essa veramente sia se non si visita Accumoli. Solo qui se ne possono cogliere it colore, le sfumature, la docilità, la forza insieme e l’innata debolezza e, direi quasi, l’anima.
Lavorata in tutte le fogge, levigata e cosa dal tempo, mostra, senza vergogna, it logorio degli anni, invecchia come l’uomo che l’ha scelta e modellata, e come lui deperisce e muore. Ma qui la serena splende nel suo sfiorire, quasi trascolorando nella luce della storia, si esalta e canta.
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Pagina aggiornata il 27/09/2023